Scrivo il primo post dalla soleggiata Los Angeles mentre aspetto lo special burger del ristorante dello Standard Hotel. La musica è sufficientemente bassa per riuscire a concentrarsi sulla scrittura. In questo momento sta andando Some People Call Me Space Cowboy — chi la canta?
Office life
Arrivo in ufficio intorno alle otto, molto presto per come sono abituato, ma visto che tutti i dipendenti sono lì dalle sette del mattino per seguire l’apertura dei mercati finanziari di New York non mi sembra il caso di rispettare i miei orari abituali.
L’ufficio è all’interno del Maple Plaza in Beverly Hills, un lussuoso complesso con rivestimenti in granito, ampie vetrate, ascensori lucidissimi e velocissimi. Tanto per capirci Fattoc, l’azienda per cui lavoro, è di fianco agli uffici del Private Jet Club.
La colazione è gentilmente offerta dal management dell’azienda che in puro stile Google ho attrezzato un cucinino con tutto il necessario per fare una sostanziosa colazione americana: una decina di tipi di cereali, noccioline, mandorle, frutti di bosco, vari tipi di yogurt magro, latte scremato, frigobar con bibite gasate e non gasate, macchina del caffè-cappuccino-latte macchiato, M&M’s, frutta fresca varia, caraffone con del caffè americano e non ricordo più cos’altro.
Il pranzo è sempre gentilmente offerto dal management ed è a buffet. Ogni giorno a mezzogiorno spaccato un ragazzo della ditta porta una serie di scatole e scatolette direttamente da uno dei ristoranti di fiducia: oggi è messicano, domani italiano, dopodomani chissà. Ognuno passa e si prende quello che vuole. C’è sempre tantissimo cibo e quindi qualcuno approfitta e si porta un po’ di roba a casa per la cena.
Taxi
L’autista che mi ha traghettato dall’aeroporto all’hotel mi ha detto che i taxi qui si chiamano facendo un cenno della mano, ma io non essendo del posto evidentemente non ho il savoir faire necessario, perché i tassisti non mi calcolano proprio. Fortunatamente proprio davanti all’hotel c’è un parcheggio e al mattino trovo sempre qualcuno pronto a portarmi in ufficio.
Se capitate da queste parti non perdetevi i tassisti russi, i quali mentre siete in viaggio parlano all’auricolare ed incazzandosi con l’interlocutore dall’altra parte della cornetta iniziano a imprecare nella loro lingua.
Quando pagate il tassista e lui vi chiede quanto volete di resto vi sta chiedendo implicitamente quanto gli volete lasciare di mancia. Il primo giorno quando mi sono sentito chiedere dal tassista: “How much change do you need?”, ho pensato: “Ma testa di cazzo se la corsa costa 12,35 e io ti ho dato 20 dollari secondo te quanto mi devi di resto?”
Outro
Ho finito il gigantesco special burger e ora mi sto sorbendo una gustosa Caipiriña. Sono qui per lavoro ma mi sembra di essere in vacanza. Dio benedica l’America.
Wow! Che esperienza fantastica! Ti auguro tanto successo. la butto là! Steve Miller Band – Space Cowboy 1972 http://www.youtube.com/watch?v=x4AQ984SyJ0&feature=related
Spero anche che tu non stia via troppo :-)
@Luca R: Nope, non quella. Suonava decisamente più moderna come arrangiamenti, così a spanne direi anni 90.
Beh, che bella sorpresa Deelan ^^ Tanti auguri e in bocca al lupo
Divertiti ^^
evvai giù di mancia :)
Mi raccomando, le cameriere…! Sai quanto guadagna una cameriera?